Ropeways: facciamo il punto della situazione

Roberto Della Torre intervista il Sales Manager di Klüber Lubrication Italia, Andrea Dittadi, sullo scenario del settore Ropeway durante l’emergenza coronavirus in un'indagine aziendale nell’edizione di maggio della rivista Professione Montagna.

1 – Quale valutazione date dei risultati commerciali della vostra attività produttiva per la stagione 2019/20?

Per quanto riguarda il settore funiviario il 2019 è stato per noi un anno estremamente positivo, confermando il trend di crescita degli ultimi anni. Un risultato sicuramente importante: per noi si tratta di un segmento di mercato nuovo, in cui stiamo portando avanti molte innovazioni nella lubrificazione sia dal punto di vista tecnico che culturale. Nel 2020 puntiamo a rafforzare ulteriormente il nostro posizionamento: stiamo guadagnando la fiducia degli operatori attraverso fatti concreti, dimostrando sul campo la qualità dei nostri prodotti grazie ai quali è possibile ottenere una riduzione dei costi. Anche se il periodo contingente non è facile ci aspettiamo comunque un altro anno di successi: nonostante il COVID-19 stiamo continuando a lavorare a pieno ritmo al fianco dei nostri Clienti, dando sviluppo da remoto a tutti i progetti e test in corso.

2 – Quali sono stati i prodotti più rilevanti della vostra attività che si sono già affermati sul vostro mercato di riferimento?

Ce ne sono diversi, ma vorrei citare un esempio su tutti: il Klübersynth EM 94-102. È un grasso di nuova generazione, sviluppato appositamente per il settore funiviario tenendo in considerazione tutte le possibili condizioni operative. Questo prodotto rappresenta efficacemente la nostra filosofia: soluzioni in grado di soddisfare al massimo tutte le specifiche richieste del mercato. Riduzione degli interventi manutentivi sulla linea, longevità dei componenti meccanici, ottimizzazione del numero dei prodotti e risparmio energetico: tutti fattori di una visione industriale sostenibile, garante del giusto equilibrio tra impatto ambientale, sicurezza in esercizio e del personale.

3 – Avreste dovuto partecipare alla fiera Mountain Planet di Grenoble poi annullata? Se sì, l’assenza è stata penalizzante per le vostre relazioni commerciali o ininfluente?

Si tratta di un evento molto importante per il settore e sicuramente ne sentiremo la sua mancanza. D’altro canto la nostra filosofia aziendale, proprio in virtù della natura estremamente tecnica del nostro prodotto, si basa sulla prossimità al Cliente: questo ci permette di avere un contatto continuo a più livelli anche in questo periodo di distanza sociale forzata. Anzi come già detto siamo in piena attività: non solo stiamo portando avanti con successo i progetti avviati prima della pandemia, ma ne abbiamo anche lanciati di nuovi proprio in queste settimane!

4 – Ci sono «nuove-novità» della vostra produzione già progettate e già previste per il futuro che volete citare?

Attualmente bollono in pentola diversi progetti dal forte impatto innovativo, attività che andranno a ridefinire in modo significativo il modo di relazionarci e comunicare con gli esercenti in ottica TCO (Total Costs of Ownership).  Ma non voglio anticipare troppo: per maggiori dettagli vi do appuntamento su queste pagine nei prossimi numeri, promesso!

 

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